Clarissa Pinkola Estes
“Tendiamo a pensare il corpo come quell’ altro che va avanti senza di noi e se lo trattiamo bene ci fa sentire bene”.
Molte persone possono trattare il corpo come se fosse quello di uno schiavo, lo trattano anche bene, ma gli chiedono di assecondare i loro desideri e i loro capricci come se fosse comunque al loro servizio.
Taluni dicono che l’anima informa il corpo.
E se immaginassimo per un istante che è il corpo a informare l’anima, ad aiutarla ad adattarsi
alla vita quotidiana, ad analizzare, tradurre, fornire la pagina bianca, l’inchiostro e la penna con cui l’anima può scrivere della nostra vita?…
È saggio passare la vita a castigare questo maestro che tanto ha da darci e da insegnarci?
Il concetto di corpo come scultura, proprio della nostra cultura è sbagliato.
Il corpo non è un marmo.
Il suo fine è di proteggere, contenere, sostenere e infiammare lo spirito e l’anima che alberga, di essere un deposito per la memoria, di colmarci di sentimenti, cioè del supremo nutrimento psichico.
Senza il corpo non ci sarebbero le sensazioni.
Non sarebbe possibile varcare una soglia, né elevarsi, né essere senza peso.
È il corpo il dispositivo di lancio del missile dal quale l’anima osserva la misteriosa notte stellata e ne resta abbagliata…
La donna selvaggia può indagare sulla numinosità del suo corpo e comprendere che non è un peso che siamo obbligate a portare per tutta la vita, né un animale da soma che ci trasporta in giro, ma una serie di porte e di sogni e di poesie con cui apprendere e conoscere.
Nella psiche selvaggia il corpo è un essere che ci ama, che dipende da noi.
Talvolta ne siamo madri, talaltra ci fa da madre.”
Da ‘Donne che corrono coi lupi’
via : Scrittrici in giardino
«Non v’è nulla che abbia un influsso psichico più forte sull’ambiente circostante, e in special modo sui figli, che la vita non vissuta dei genitori.» (C.G. Jung, 1929, p.6)
Eckart Tolle
“Le relazioni illuminate”
IMPARATE AD ESPRIMERE ciò che provate senza biasimo.
Imparate ad ascoltare la persona amata in maniera aperta e non difensiva. Date spazio al vostro partner di esprimersi. Siate presenti.
Accusare, difendere, attaccare: tutti questi scherni che sono creati per rafforzare o proteggere l’ego o per soddisfarne le esigenze, diverranno allora superflui. Lasciare spazio agli altri e a se stessi è vitale.
L’amore non può fiorire senza spazio.
Quando avete eliminato i due fattori che distruggono le relazioni, quando cioè il corpo di
dolore si é trasformato e voi non vi identificate più con la mente e con le posizioni
mentali, e se il partner ha fatto la stessa cosa, avrete esperienza della beatitudine del
fiorire della relazione. Invece di riflettervi reciprocamente il dolore e l’inconsapevolezza,
invece di soddisfare le esigenze dell’ego reciprocamente dipendenti, vi rifletterete l’un
l’altro l’amore che provate in profondità dentro di voi, l’amore che accompagna la
realizzazione dell’unione con tutto ciò che è.
Questo è l’amore che non ha contrario.
Se il partner è ancora identificato con la mente ed il corpo di dolore, mentre voi siete già
liberi, questo rappresenterà una sfida importante, non per voi ma per il partner. Non è
facile vivere con una persona illuminata, o meglio è così facile che l’ego lo trova
estremamente minaccioso.
Ricordate che l’ego ha bisogno di problemi, conflitti e nemici per rafforzare il senso di
separazione da cui dipende la sua identità. La mente del partner non illuminato si
sentirà profondamente frustrata perché le sue posizioni prefissate non incontrano
resistenza, il che significa che diventeranno traballanti e deboli, e vi è perfino il pericolo
che crollino del tutto, con la conseguenza della perdita del sé.
Il corpo di dolore esige un riscontro e non lo ottiene. Il bisogno di litigi, drammi e
conflitti non viene soddisfatto.

Le temps s’est écoulé comme une rivière , je ne l’ai pas vu passer !
” J’ai compté mes années et j’ai découvert que j’ai moins de temps à vivre ici que je n’en ai déjà vécu.
Je n’ai désormais pas le temps pour des réunions interminables, où on discute de statuts, de règles, de procédures et de règles internes, sachant qu’il ne se combinera rien…
Je n’ai pas le temps de supporter des gens absurdes qui, en dépit de leur âge, n’ont pas grandi.
Je n’ai pas le temps de négocier avec la médiocrité. Je ne veux pas être dans des réunions où les gens et leur ego défilent.
Les gens ne discutent pas du contenu, à peine des titres
Mon temps est trop faible pour discuter de titres.
Je veux vivre à côté de gens humains, très humains.
Qui savent sourire de leurs erreurs.
Qui ne se glorifient pas de victoires.
Qui défendent la dignité humaine et qui ne souhaitent qu’être du côté de la vérité et de l’honnêteté.
L’essentiel est ce qui fait que la vie vaut la peine d’être vécue.
Je veux m’entourer de gens qui savent arriver au coeur des gens.
Les gens à qui les coups durs de la vie ont appris à grandir avec des caresses minces dans l’âme.
Oui… J’ai hâte… de vivre avec intensité, que seule la maturité peut me donner.
J’exige de ne pas gaspiller un bonbon de ce qu’il me reste…
Je suis sûr qu’ils seront plus délicieux que ceux que j’ai mangé jusqu’à présent.- personne n’y échappe, riche , pauvre intelligent , démuni …”
André-Gide
——————
Il tempo é fluito via come un fiume, non l’ho visto passare !
“Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere qui di quanto non abbia mai vissuto.
Non ho più tempo per riunioni senza fine dove si dicutano regole, statuti, procedure e regole interne, sapendo che non se ne farà nulla..
Non ho tempo per sopportare le persone assurde che, nonostante l’età, non sono cresciute.
Non ho tempo per negoziare con la mediocrità. Non voglio partecipare a riunioni dove le persone sfilano con il loro ego.
Le persone non discutono dei contenuti ma solo dei titoli, il mio tempo é troppo breve per discutere di titoli.
Voglio vivere accanto a persone umane, molto umane.
Che sappiano sorridere dei loro errori.
Che difendano la dignità umana e che desiderino essere dalla parte della verità e dell’onestà.
L’essenziale é ciò che rende la vita degna di essere vissuta.
Voglio circondarmi di persone che sappiano arrivare al cuore della gente.
Persone a cui i duri colpi della vita abbiano insegnato a crescere con sottili carezze nell’anima.
Si.. non posso aspettare .. voglio vivere con l’intensità che solo la maturità mi può dare.
Non desidero sprecare una sola caramella di quelle rimanenti..
Sono sicuro che saranno più deliziose di quelle che ho mangiato finora – nessuno vi sfugge, ricco, povero, intelligente, indifeso … ”
André Gide

Da ‘Fingers Pointing To The Moon’:
Le qualità che possediamo non dovrebbero mai essere una questione di soddisfazione, ma le qualità che abbiamo scartato.
* * *
Non dobbiamo cercare, ma rimanere immobili, per raggiungere l’immobilità e non l’azione.
* * *
Non c’è divenire. TUTTO È.
* * *
Il Santo è un uomo che disciplina il proprio ego. The Sage è un uomo che si libera del suo ego.
* * *
È solo l’ego artificiale che soffre. L’uomo che ha trasceso il suo falso ‘me’ non si identifica più con la sua sofferenza.
* * *
Noi non siamo una parte illusoria della Realtà; siamo piuttosto concepiti illusoriamente dalla Realtà stessa.
* * *
Non siamo vespe che passano tutto il giorno in un infruttuoso tentativo di attraversare un vetro della finestra – mentre l’altra metà della finestra è spalancata?
* * *
Il distacco è uno stato, non è una totalità delle indifferenze raggiunte.
* * *
L’idea che la vita umana abbia un valore maggiore di qualsiasi altra forma di vita è ingiustificabile e arrogante.
* * *
Gli uomini saggi non giudicano: cercano di capire.
* * *
Quanti dei modi (discipline, esercizi, pratiche) raccomandati come utili, o persino necessari, per il raggiungimento del Satori non sono in realtà che le conseguenze di quello stato erroneamente suggerito come mezzo?
* * *
Ci sono due tipi di ricercatori: quelli che cercano di rendere il loro ego qualcosa di diverso da quello che è, cioè santo, felice, altruista (come se si potesse rendere un pesce non adatto), e coloro che capiscono che tutti questi tentativi sono solo un gesticolare e una recitazione, che c’è solo una cosa che può essere fatta : disidentificarsi dall’ego, realizzando la sua irrealtà e diventando consapevoli della nostra identità eterna con il puro Essere.
“Vivere liberi” è essere “come uno”.
Non possiamo farlo ora? Davvero non possiamo farlo?
Non è nemmeno un “fare”: va oltre il fare e il non fare.
È essere come siamo.
Questa è l’unica “pratica”. ”
“Stai ancora pensando, guardando, vivendo, come da un immaginario centro fenomenale? Finché lo fai, non potrai mai riconoscere la tua libertà. ”
“Cosa devi fare?
Fai le valigie, vai alla stazione senza di loro,
prendi il treno e lasciati alle spalle. ”
– Wei Wu Wei (azione nelle non-azione) fu lo pseudonimo dell’aristocratico irlandese Terence Gray (1895.1986).
Pubblicherà il suo primo libro all’età di 63 anni. La sua vera identità si conobbe dopo la sua morte.
Le corps de souffrance ne désire pas que vous l’observiez directement parce qu’ainsi vous le voyez tel qu’il est.
En fait, dès que vous ressentez son champ énergétique et que vous lui accordez votre attention, l’identification est rompue.
Et une dimension supérieure de la conscience entre en jeu.
Je l’appelle la présence.
Vous êtes dorénavant le témoin du corps de souffrance.
Cela signifie qu’il ne peut plus vous utiliser en se faisant passer pour vous et qu’il ne peut plus se régénérer à travers vous.
Vous avez découvert votre propre force intérieure.
Vous avez accédé au pouvoir de l’instant présent.
Eckhart Tolle
…Certi esseri non sono né nella società né in
un sogno. Appartengono a un destino isolato,
a una sconosciuta speranza. I loro atti apparenti
sembrano anteriori alla prima imputazione del
tempo e della noncuranza celeste. L’avvenire fonde davanti al loro sguardo.
Sono i più nobili e i più inquietanti…
..
( René Char )
« Quelques êtres ne sont ni dans la société ni dans une rêverie. Ils appartiennent à un destin isolé, à une espérance inconnue. Leurs actes apparents semblent antérieurs à la première inculpation du temps et à l’insouciance des cieux. L’avenir fond devant leur regard. Ce sont les plus nobles et les plus inquiétants. »
René Char, Le Nu perdu, Œuvres complètes,
Bibliothèque de la Pléiade, p. 451
Essere un bon terapeuta è un lavoro molto difficile. Un buon terapeuta deve essere immensamente compassionevole, perché non saranno le sue Tecniche terapeutiche ad aiutare le persone, ma il suo amore.
“Già solo per via dei colori sarebbe bello vivere in eterno” (Elias Canetti)
Nella mentalità dell’occidentale c’é spesso una tendenza a valorizzare la sofferenza. Questa tendenza è un’eredità del Cristianesimo e del Romanticismo. Si è abituati da secoli a considerare la sofferenza come espiatrice, purificatrice e nobilitante. La sofferenza può avere queste virtù, ma esse non le sono inerenti. Qual è il valore esatto della sofferenza? È quello di un segno, la sofferenza è il segno di un errore, di una direzione sbagliata del desiderio. Essa non è un errore, ma la conseguenza ed il segno dell’errore, e in quanto segno, essa è valida nella misura esatta in cui viene compresa. Soffrire non serve dunque assolutamente a niente, ciò che serve è capire di quale errore la nostra sofferenza sia il segno. In questo senso e in questo senso soltanto, si può dire con De Musset: “L’uomo è un apprendista, il dolore è il suo Maestro”. Però non bisogna credere che il dolore sia il nostro unico maestro. Tutti gli avvenimenti sono nostri maestri nella misura in cui ne comprendiamo il significato. Per giungere alla discriminazione, la sofferenza non è necessariamente più utile della gioia. Entrambe ci guidano nella misura in cui siamo capaci di comprenderle. Che cos’è comprendere le gioie e le sofferenze della vita? È comprendere la loro menzogna. Ricordiamoci la frase di Kipling: “Se tu puoi incontrare trionfo dopo disfatta, e ricevere questi due menzogneri allo stesso modo…”. Che cosa significa l’espressione: “questi due menzogneri”? Il trionfo è quello che consolida l’io, la disfatta quello che lo distrugge. Ora l’io è un errore. È l’errore della separatività, dell’onda che si crede distinta dall’Oceano. Il trionfo é dunque necessariamente menzognero perché ogni trionfo non é che una dilazione e presto o tardi l’onda ricadrà nell’oceano. Allo stesso modo la disfatta é menzognera perché la morte dell’onda non distrugge nulla. Un’onda che ritorna all’oceano non perde una sola goccia della sua acqua, essa perde solo il nome e la forma, vale a dire le sue limitazioni, cioè quel che é negativo in essa. La sua realtà positiva, l’acqua, é imperitura. Dunque, l’importante non é il piacere o il dolore, il successo o il fallimento, é importante comprendere che essi non hanno alcuna importanza, e per capire questo le condizioni più favorevoli sono la calma, la pace, la serenità.
Jean Klein

Un homme de paix n’est pas un pacifiste, un homme de paix est simplement un espace de silence. Il impulse une nouvelle sorte d’énergie dans le monde, il chante une chanson nouvelle. Il vit d’une façon totalement neuve.
Sa manière même de vivre est du domaine de la grâce, de la prière, de la compassion.
Qui que ce soit qu’il touche, il crée davantage d’énergie d’amour.
L’homme de paix est créatif.
Il n’est pas contre la guerre, car être contre quoi que ce soit, c’est être en guerre. Il n’est pas contre la guerre, il comprend simplement pourquoi la guerre existe. Et à partir de cette compréhension, il devient paisible.
C’est seulement lorsqu’il y aura beaucoup de gens qui seront des fontaines de paix, de silence, de compréhension, que la guerre disparaîtra.”
Osho
1. La felicità non si insegue perché questa è dentro di te. Impara l’arte di sviluppare le tue capacità e riflettere sui risultati raggiunti e, finché lo fai, questa è la via della felicità.
2. Smetti di basarti sul giudizio degli altri per avere approvazione.
3. Prendi il controllo della tua vita, soprattutto quando vuoi qualcosa e dimentica i permessi o le approvazioni.
4. Matura! Non solo hai conoscenza, ma impari anche a usarla. Gli immaturi di solito hanno conoscenza ma non sanno cosa farne e quindi passano le giornate criticando gli altri.
5. Smettila di eliminare tutti dalla tua vita, vai avanti e lascia che il tempo faccia il suo dovere.
6. Smettila di voler piacere a tutti perché è impossibile. Alla fine, se ci riuscirai, finirai solo per essere emotivamente frustrato.
7. Paga sempre i favori perché non è utile a un certo punto farti sentire male o colpevole di qualcosa che si suppone sia stato fatto per te “in buona fede”.
8. Sii qualcuno con grandi qualità e conquiste personali in modo che non diventi qualcuno che possa parlare male degli altri.
9. La depressione è cattiva, ma è peggio reprimere le emozioni, esplora la tua anima e cerca di trovare ciò che ti guida.
10. Parlare con amici o persone che ci piacciono fa bene, ma parlare ai tuoi nemici ti insegna di più perché diventi consapevole dei tuoi difetti e di cose che non avevi idea di te e che dovresti migliorare.
11. Immagina solo i sogni che riesci a ottenere e mantienili veri, così non perdi mai l’obiettivo.
12. Leggere un libro ti avvantaggerà sempre di più che parlare con qualcuno di superficiale.
13. Smetti di vedere la vita degli altri e concentrati su ciò che ti fa stare bene.
14. Comprendi che il tuo più grande nemico sei tu e, quando lo capirai, qualsiasi nemico può essere facilmente sconfitto.
15. Dimentica le critiche, queste non valgono nulla quando stai facendo di tutto per raggiungere i tuoi obiettivi.
16. Sii più estroverso e non aver paura di relazionarti con gli altri: se non ti conoscono, possono pensare positivamente di te.
17. Annota il fatto che la solitudine non è una cattiva amica.
18. Non esiste una logica femminile o maschile, solo saggezza.
19. Per aumentare la tua felicità, condividila con gli altri.
20. Vivi per te, non devi fare sempre felici gli altri. Non devi sempre dimostrare qualcosa.
Animals are my friends …
and I don’t eat my friends.
George Bernard Shaw
“Gli animali sono miei amici…
e io non mangio i miei amici”.