
Maurice Joosten – Artista – Da quando mi sono seduto per la prima volta, più di 15 anni fa, iniziando la pratica dello Yoga sotto la guida di Ornella, mi è sembrato che si aprisse una porta su un’altra realtà. Fin dall’inizio ho percepito in me una comprensione intuitiva e un grande desiderio di approfondire, alla ricerca di ciò che già siamo e sappiamo di essere, ma che nel corso della nostra vita viene oscurato e anestetizzato dal nostro ego, dai condizionamenti, ecc.. Nel suo paziente e tranquillo lavoro corporale ti siedi con te stesso. Nel silenzio lei ti offre lo spazio necessario per ascoltare, sentire il corpo ed essere consapevole della propria esperienza personale. “Vivere quel che si presenta, senza alcuna attesa”. Si tratta di un lavoro di pura gioia che porta lentamente alla luce vecchi strati di condizionamenti e schemi reattivi che si dissolvono poi, in un abbandono infinito. Il cambiamento in me è andato oltre, una nuova consapevolezza è passata dalla pratica, alla vita di tutti giorni : nelle mie relazioni, nel mio rapporto con il cibo, nei confronti della società ecc..
L’insegnamento di Ornella è cristallino, ha radici profonde nell’antica Tradizione spirituale e infinita della Verità sacra. Il suo lavoro è permeato di una limpida e profonda saggezza, unita ad una grande generosità. Possiede la percezione di un’aquila ed ha la sensibilità di un cuore aperto. Provo grande gratitudine per il tesoro che mi ha donato anche tramite l’intenso scambio che abbiamo avuto nell’amicizia. A volte sembrava un fiume in piena che rischiava di travolgere la mia vita. Invece no, mi ha aiutato a contattare la mia vera natura, a vedere le mie identificazioni. Ad un certo punto mi son sentito ben radicato nella verticalità e questo ha orientato le mie vele. La mia ricerca per integrare questa conoscenza nel quotidiano, continua ancora. Insieme alla scoperta del mio mondo artistico, considero la sua trasmissione come un vero dono alla mia intera esistenza.
Anna Rigamonti – Insegnante di Filosofia
Ho incontrato Ornella e lo yoga della via diretta dopo la morte di mia madre, dopo quella che mi pare una giovinezza di appassionata ricerca spirituale in molte direzioni. La fiducia è nata, subito, da un presentimento di verità ed è stata ricompensata sempre e ogni volta oltre misura.
Ero allora assorbita dalle cure familiari, dai bambini piccoli, dalla difesa di un nido amatissimo, puro e splendente ai miei occhi come il palazzo del Buddha. E’ straordinario per me oggi osservare la tenacia e la forza del mio attaccamento, quasi l’infinito che cercavo potesse essere contenuto in una forma, in quella forma di amore. Ma ricordo ancora vivamente, dopo la prima pratica con Ornella, di essere uscita nella mattina di sole “sapendo”, sentendo di aver trovato. Ho praticato poi per molti anni, approfondendo via via il dialogo, accompagnata con estrema discrezione e delicatezza da Ornella, attenta a stimolare la discriminazione senza mai forzare, con amorevole rispetto della mia anima, cogliendo le mie graduali aperture con una pazienza infinita.
E ora sento giusto parlare di una sofferenza improvvisa che più di ogni altra ha avuto per me la dura e indispensabile funzione di Maestra; per ognuno di noi c’è un momento così, in cui il dolore è “ a misura del nostro attaccamento”. Veramente riconosco che il dolore mi ha visitato nella forma più necessaria per me, rendendomi semplicemente impossibile vivere come prima, essere come prima. Dal profondo del mio cuore, dove erano sepolte come un tesoro, sono emerse via via le parole di Klein, Ornella mi ha tenuto per mano come una guida salda e piena di comprensione e tenerezza e insieme abbiamo intrapreso un cammino speciale. Il dolore ha reso la ricerca“questione di vita o di morte”, urgente, senza più spazio per curiosità intellettuali, l’insegnamento si è incarnato nella mia vita.
Dapprima Ornella mi ha dedicato accoglienza e profonda comprensione, senza mai cadere nella consolazione, nella compensazione psicologica, nella proiezione. Quando ci dedichiamo al nostro “lavoro” è sottintesa una totale fiducia, la passione per la Verità: Ornella è completamente presente, vigilante e nello stesso tempo “non implicata”. Poi, poco a poco, ho cominciato ad osservare la sofferenza, a farne un oggetto di attenzione senza distogliere lo sguardo, a non esserne travolta, a lasciarla andare. Ogni osservazione è nuova, nasce dalla situazione viva e irripetibile, c’è fra noi una risonanza che mi spinge ad una maggior comprensione, ad un lavoro che per me è diventato un dovere sacro , una fedeltà di cui non saprei fare a meno. Ornella incarna le parole di J.Klein in modo creativo, sottile. Ciò di cui avevo vitale bisogno, sotto la spinta della sofferenza, non era consolazione, capacità di adattamento o di sopravvivenza, ma la Verità e il nostro lavoro insieme è una ricerca radicale e a volte solitaria e non facile.
Ho scoperto allora la forza di chi osserva, la mia vera forza, e tutto è cambiato. L’abbandono, la resa della volontà personale è diventata indispensabile e quando ho“ lasciato andare” la mia piccola verità e il mio piccolo amore, sono emersi una Verità e un Amore che non mi appartengono. A misura del mio risveglio e della mia apertura anche molte circostanze della mia vita sono cambiate da sole, semplicemente disponendosi in maniera differente, vera, giusta. Da allora tutto ha preso lentamente senso…il giardino fiorisce e capisco ora da dove arrivava quel profumo che sentivo fin dall’inizio.
Ora so che questo lavoro ha una bellezza e un fascino senza fine: richiede solo il nostro“lasciare la presa”, di più, il nostro abbraccio alla Vita. La fiducia inconsapevole di un tempo è ora diventata un’immensa gratitudine…
… Anna oggi racconta ancora…
“ Quando c’ è crisi non fate nulla”.
Queste parole di Jean Klein, conosciute attraverso l’insegnamento di Ornella, le sentii scritte dentro di me in uno dei momenti più difficili della mia vita.
L’impressione, mentre la tempesta infuriava e sentivo onde enormi sul punto di travolgermi, fu quella di diventare uno scoglio immobile : veniva sollevato dalle mie spalle un enorme peso, quello del futuro, del bisogno di agire, scegliere, prendere posizione.
Potevo lasciare la crisi a se stessa, senza saper cosa fare,senza capire, interpretare; potevo dare alla situazione la possibilità di esprimersi.
Appena le ondate di rabbia, dolore o paura mi colpivano, la frase si ripeteva da sola…”non fate nulla”… e subito si produceva una pausa, una distanza che permetteva osservazione e distacco.
Non ero chiamata a intervenire, potevo rimanerne al di fuori: che sollievo, che libertà! Per qualche istante non c’ ero io, solo la situazione che poteva risolversi o meno, anche senza di me!
“Non aggrappatevi alla crisi”.
Tempo dopo, questo altro insegnamento di Klein è stato per me fondamentale.
Infatti si produceva a volte una sottile identificazione con la vicenda , la storia vissuta, con la sofferenza, quasi una resistenza a lasciar andare anche quell’unica certezza rimasta : accettare che il dolore ci lasci, anche questo può non essere facile. Abbiamo imparato a nutrircene, per un po’ è stato il nostro unico cibo, ci definisce.
…” non aggrappatevi…” a nulla: un invito a lasciare anche l’illusione del dolore, del passato, a lasciarsi portare da un fiume divenuto più calmo , con fiducia.
Monica Bodda – Architetto
Ho conosciuto Ornella circa dodici anni fa, quando mi fu diagnosticata la Fibromialgia Reumatica, che qualche medico aperto ha definito “reumatismo della mente”.
Ricordo ancora oggi, a distanza di anni, la sensazione che provai dopo la prima lezione, una bellissima sensazione di rilassamento e di completo abbandono sia fisico che psichico. Data la rigidità ed il dolore che provavo costantemente, Ornella ed io decidemmo di lavorare individualmente per poter adeguare il lavoro alle mie possibilità.
Mi sono impegnata quotidianamente, perché era la sola cosa che mi dava un po’ di sollievo al dolore : a poco a poco ho cominciato a rendermi conto che mantenevo un costante stato di rigidità in ogni parte del mio corpo, e questo da chissà quanti anni, e soprattutto, fino a quel momento non ne ero mai stata consapevole.
Ho iniziato così a “sentire il mio corpo”, a cercare di muovermi nella globalità e non più solo in una frazione, a “dosare la forza che impiegavo nei gesti”, e nello stesso tempo, realizzavo che certe mie tendenze contrarie mi abbandonavano, che molti schemi mentali cominciavano a svanire e che la mia mente diventava sempre meno rigida e di conseguenza i mio corpo. La seduta individuale comprendeva sempre una parte di “esplorazione” in cui si approfondivano e svisceravano le problematiche che mi trascinavo da tutta la vita : anche se la mia vita era molto limitata in quegli anni, non ho mai pensato che fosse un’ingiustizia, ma, al contrario, che mi era stata offerta un’occasione unica per capire e iniziare ad interrogarmi sul senso della mia esistenza. La cosa stupefacente era il riconoscere la piena corrispondenza tra i cambiamenti che avvenivano nel mio corpo con quelli che avvenivano nella mia mente : superare la paura di non riuscire a fare certi movimenti corrispondeva infatti a riuscire ad affrontare paure e situazioni legate alla mia storia.
Grazie ad Ornella a poco a poco sono riuscita a riacquistare fiducia nel mio corpo, in me stessa e nella vita : ho compreso che se non ci si identifica più, se non si controlla più tutto e tutti, si arriva a sentire che c’è “una forza che ci porta e che dobbiamo solo lasciarci andare”. In tutti questi anni Ornella mi ha accompagnato supportandomi nei momenti in cui le mie vecchie paure riaffioravano, provocando in me delle piccole resistenze che però sfumavano con la presa di coscienza che la strada intrapresa era quella giusta.
Le sono molto grata per l’autonomia che ho raggiunto in ogni sfera della mia vita, per quel grado di distacco che mi consente di non annegare più nelle situazioni, per quella lievità che non avevo mai conosciuto vivendo sempre nell’ansia e nella paura.
Oggi, i nostri incontri continuano, ma hanno una valenza diversa : percepisco tutta la sacralità del lavoro che facciamo, che diventa man mano più profondo e mi fa sentire sempre più vicina alla libertà alla quale aspiro da sempre.
Alessandra Fanelli
Quel giorno di novembre del 2015, come un uovo pronto alla schiusa,trovai casualmente una brochure relativa al centro dove Ornella insegna. Probabilmente era il momento giusto, quello di provare ad uscire dal guscio di quell’uovo che non è mai stato un luogo caldo, accogliente, affettuoso, protettivo. Anzi come attraverso una sottile membrana, per lunghi anni, non solo percepivo, ma “sentivo”, provavo fisicamente un disagio psichico ormai incontenibile. Le ripercussioni erano impresse sul mio volto, manifestandosi attraverso “segni” di inespressività che in realtà erano solchi scavati dal dolore. Il mio fisico esile, ma tenace, era la rappresentazione pura di un paradosso vivente che era la mia persona. Ricordo nitidamente il momento in cui mi sedetti in auto, lessi il numero telefonico del centro ed una spinta propulsiva mi portò a comporlo….. Ed il resto é storia, che sta ricreando il mio presente.
La mia storia, il mio presente, hanno un comune denominatore, fatto di corpo, mente, sensibilità, esperienza, tatto, consapevolezza, accoglienza, affetto. Tutte prerogative che io avrei voluto identificare in mia madre. Il lavoro corporale e di ascolto, con Ornella : ecco il nome di questo processo verso la scoperta, dolorosa e nel contempo salvifica, che mi sta riconducendo alla vera ME. Alla rinascita, consapevole, di una NUOVA ME. Grazie, Ornella !